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Infobus UNICEF
 

Per saperne di più...

Cos'è l'UNICEF?
L'UNICEF è l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei bambini, dei ragazzi e delle madri.
Il suo simbolo è una mamma che tiene in braccio un bambino.
Dal 1946, in tutti i Paesi in via di sviluppo di Africa, Asia e America Latina, l'UNICEF è a fianco dei bambini in pace e in guerra, per garantire il loro diritto a istruzione, salute, acqua, nutrizione e per proteggerli durante le emergenze - guerre o catastrofi naturali.

Cosa fa l'UNICEF nei Paesi in via di sviluppo?
L'UNICEF realizza programmi di assistenza allo sviluppo in 155 Paesi del mondo, grazie a una rete di sedi operative gestite in massima parte da personale locale (85%) e da esperti internazionali (15%). Partner dell'UNICEF in tutti i Paesi poveri sono i governi nazionali, le altre agenzie ONU, le ONG (organizzazioni non governative) e le comunità locali.

Cosa fa l'UNICEF nei Paesi industrializzati?
Nei paesi ricchi, come l'Italia, l'UNICEF raccoglie fondi per finanziare i programmi nei Paesi in via di sviluppo e realizza campagne di informazione e sensibilizzazione sui diritti e sulle condizioni di vita dell'infanzia nel mondo. Anche la partnership tra UNICEF e Habbo è una di queste iniziative!

Da dove prende i soldi l'UNICEF?
L'UNICEF è una delle poche agenzie delle Nazioni Unite che non riceve finanziamenti obbligatori dagli Stati né quote riservate dal bilancio ONU. Tutti i fondi di cui l'UNICEF dispone per realizzare i suoi interventi sono donazioni fatte da governi, privati cittadini, aziende o associazioni. L'UNICEF è in grado di rendere conto delle somme che riceve in donazione, e spende oltre il 90% del suo bilancio internazionale per i progetti nei Paesi poveri.

La Convenzione sui diritti dell'infanzia
L'azione dell'UNICEF è interamente ispirata alla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia (1989), il trattato sui diritti umani più diffuso al mondo: lo hanno ratificato ben 192 Stati su 194!
Gli articoli della Convenzione parlano dei diritti che spettano a tutte le persone da 0 a 18 anni, senza alcuna distinzione di sesso, religione, condizione sociale o economica. Per l'UNICEF, la Convenzione è la bussola che orienta ogni intervento: perché i bambini sono titolari di diritti, e non solamente oggetto di tutela. Puoi leggere la Convenzione in italiano sul sito dell'UNICEF

Se vuoi saperne di più, visita il sito www.unicef.it oppure scrivi a info@unicef.it

Habbo e UNICEF

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Ogni mercoledì, dalle 15 alle 16, troverai l’Infobus di UNICEF parcheggiato nel Parco di Habbo Hotel.

Sali a bordo e partecipa a un incontro sul tema del giorno.
Sull'Infobus c'è posto per 10 Habbo e per un esperto di2004 06 10 bus 2 001 UNICEF.

L’esperto UNICEF vi porrà delle domande su temi di grande interesse e attualità, sui quali potrai esprimere la tua opinione in piena libertà.

Ogni sessione ha una durata media di 10-15 minuti, così da permettere a più Habbo di partecipare al dibattito del giorno.

Prossimamente potrai trovare su questo sito il calendario degli incontri dell'Infobus UNICEF.

Partecipa anche tu!

10 Gennaio - PAKISTAN: PERSUADERE CHI RIFIUTA I VACCINI ANTI-POLIO

Il Pakistan è uno dei quattro paesi rimasti al mondo in cui il virus della polio è endemico (gli altri sono la Nigeria, l'India e l'Afghanistan) ed è vicino alla sua eradicazione.
Da un mese a questa parte, ogni tre o quattro giorni Tehseen Akhtar, infermiera, parte nei vicoletti del suo affollato quartiere di Lahore per esaminare attentamente ogni bambino che incontra.
Cerca una piccola macchia di inchiostro indelebile blu sull'indice della loro mano sinistra.
'È il segno che il bambino è già stato vaccinato contro la polio - dice - Se non lo vedo e il bambino ha l'età giusta, lo vaccino direttamente lì nella strada', aggiunge.
A causa della natura persistente del virus, poche persone che rifiutano di vaccinarsi, o anche una sola, possono mettere a rischio l'intera comunità.
Le ragioni del rifiuto sono molte. 'Principalmente hanno sentito dicerie secondo cui il vaccino condizionerebbe la fertilità -dice Tehseen - o che poiché è gratuito, si tratta di medicinali scaduti di cui il governo sta cercando di liberarsi'.
Per combattere il diffondersi della disinformazione a livello comunitario, l'UNICEF lavora fortemente per impegnare i referenti religiosi e comunitari e altre figure influenti del settore sanitario per colmare le carenze informative.
 
 

SMS SOLIDALE

Contribuisci alla Campagna Globale contro l'HIV/AIDS di UNICEF :-)

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Invia un SMS al numero 48589: donerai 1 € per ogni SMS spedito da un telefonino (TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia) e 2 € per ogni chiamata da rete fissa Telecom Italia.

Diffondi questo numero a tutti i tuoi amici: l'iniziativa è valida fino al 5 gennaio 2007.


Per saperne di più...

Infanzia e HIV/AIDS >>

Bambini e HIV/AIDS - Le cifre del fenomeno >>

 

Uniti per i bambini, Uniti contro l'AIDS

Quando il virus (HIV) dell'AIDS fece la sua comparsa, poco più di due decenni fa, si pensava che i giovani fossero relativamente al sicuro dalla malattia.

Oggi la diffusione dell'HIV/AIDS ha preso le dimensioni di una epidemia globale (pandemia) e oltre metà dei nuovi casi di infezione che avvengono nel mondo colpiscono persone con meno di 25 anni.

Nei Paesi in cui il virus è più diffuso, gli effetti dell'HIV/AIDS sulle nuove generazioni è devastante.

L'età media delle persone infette o malate è sempre più bassa: le ragazze, più indifese rispetto al virus per ragioni fisiologiche e per condizionamenti sociali, pagano un tributo alla malattia ancora più alto rispetto ai coetanei maschi.

I tassi di mortalità infantile crescono a causa della trasmissione del virus da madre a figlio, mentre il numero dei bambini rimasti orfani a causa della malattia è salito a oltre 15 milioni.

L'HIV/AIDS è una malattia spietata, per la quale non esiste un vaccino o una cura in grado di debellare il virus dall'organismo malato, ma può essere combattuta con le terapie che ne bloccano il decorso e soprattutto con la prevenzione.

Purtroppo, da quando l'Occidente ha imparato a proteggersi efficacemente dal virus, sembra avere dimenticato il resto del mondo, che non avendo i mezzi per imitarne il successo, vede l'epidemia espandersi di anno in anno.

Oggi l'AIDS è la prima causa di morte in Africa, il continente in cui vivono tre quarti dei sieropositivi e dei malati di AIDS, e il 90% degli orfani per AIDS di tutto il pianeta.

Lo stretto legame fra HIV/AIDS e giovani generazioni è il motivo per cui l'UNICEF è in prima linea nella lotta all'infezione, con programmi di intervento che coprono tutti gli aspetti del problema (prevenzione, sensibilizzazione, accesso ai farmaci, assistenza agli orfani, sostegno alle comunità).

 
 
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Per potenziare gli interventi ed ottenere risultati ancora più importanti, l'UNICEF, assieme a UNAIDS e altre importanti organizzazioni che lavorano contro la diffusione dell'HIV/AIDS e a sostegno delle persone contagiate dal virus, ha lanciato una Campagna Globale con l'obiettivo di ridurre il devastante impatto del virus su bambini e famiglie particolarmente nei Paesi in via di sviluppo

Per maggiori informazioni su "Uniti per i bambini, Uniti contro l'AIDS" visita la sezione del sito di UNICEF dedicata a questa campagna
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